Gli italiani che fanno la spesa senza andare mai al supermercato...
di Marcello Foa - 26/01/2011Fonte: il giornale [scheda fonte]
Milano, via Don Gnocchi, a due passi dallo stadio San Siro, zona residenziale e signorile. Sono le 10 del mattino di sabato. Un furgoncino si ferma davanti alla chiesa, scende un uomo di mezza età, che subito viene attorniato da una dozzina di persone. Da lontano la scena appare insolita, quasi sospetta. Da milanese diffidente sospetti l’incontro di un pusher con i suoi clienti. Ma quando ti avvicini scopri che quelle persone sono sì a caccia di «roba», ma non di quella «roba», bensì di un genere ben più pregiato: frutta freschissima e biologica, verdura senza pesticidi, formaggi dai sapori intensi e raffinati. Quello pensavi fosse lo spacciatore, in realtà é uno dei produttori, che lavora a una manciata di chilometri da lì. Una signora apre la borsa ed estrae una bilancia. Inizia la spartizione: la famiglia Rossi voleva due chili di carote, la famiglia bianchi tre di perse e così via. Capita che i passanti, vedendo tanto ben di Dio, si mettano in coda. Pensano a un mercatino rionale o a una vendita ambulante, ma vengono cortesemente allontanati. Quella non è una vendita al dettaglio, ma il ritrovo dei membri di un G.a.s. ovvero di un Gruppo di Acquisto Solidale, per distribuire la spesa settimanale. Mezz’ora dopo è tutto finito e ognuna torna a casa con le sporte ricolme. Il passante osserva interdetto. G.a.s.? Che diavoleria è mai questa? Non è un supermercato, né una bottega, né un mercato popolare… Eppure questo é il modo con cui tra le 50 e le 70mila famiglie riempiono dispensa e frigorifero.
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